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L'orizzonte del Trave

L'orizzonte del Trave

-Nelle Marche centrali, poco sotto Ancona, si estende una delle aree costiere più belle d’Italia: il promontorio del Monte Cònero. La falesia costiera è qui arretrata in maniera differenziata, disegnando una particolare forma costituita da testate di strato appena affioranti dall’acqua.

La geologia

 

Nelle Marche centrali, poco sotto Ancona, si trova una delle aree costiere più belle d’Italia: il promontorio del Monte Cònero (Cartina generale). Per il suo indiscutibile valore paesaggistico e naturalistico, questo tratto di costa è dal 1987 sede di un Parco Regionale. Il promontorio che costituisce il rilievo calcareo più esterno dell’Appennino centro settentrionale, rappresenta una anticlinale fortemente asimmetrica con asse orientato in direzione appenninica e vergenza NE. La formazione più antica della Successione umbro-marchigiana affiorante è quella della Maiolica (circa 130 Ma). L’evoluzione quaternaria del Monte Cònero e del tratto di costa che arriva fino ad Ancona è simile a quella di tutte le coste alte marchigiane (Monte San Bartolo, Colle Ardizio, Pedaso). Il promontorio ha infatti risentito delle variazioni climatiche quaternarie e del conseguente arretramento e avanzamento della linea di costa. Il tratto che va dalla spiaggia di Mezzavalle a Monte dei Corvi (Fig. 1) è costituito da una successione di rocce sedimentarie rappresentate essenzialmente da marne e calcari che segnano la transizione dal Miocene (falesia di Monte dei Corvi) al Pliocene (spiaggia di Mezzavalle).

Fig. 1 – Panoramica su Monte dei Corvi (A) e la spiaggia di Mezzavalle (B)

A causa della presenza di strati resistenti come calcari ed arenarie, meno erodibili rispetto alle adiacenti marne e argille, la falesia costiera è arretrata in maniera differenziata. Gli strati più resistenti costituiscono una sorta di barriera naturale che contrastano l’azione erosiva del mare e controllano la formazione della spiaggia ghiaiosa. La barriera naturale più caratteristica e senza dubbio insolita è lo "Scoglio del Trave" costituito da un orizzonte ben cementato e compatto che, scendendo lungo il versante meridionale del Monte dei Corvi, si protende isolato in mare per circa 450 m (Fig. 2). I racconti locali parlano di un antico ponte che attraversava l’Adriatico, in realtà si tratta di una particolare forma costituita da testate di strato appena affioranti dall’acqua la cui forma rettilinea dipende dagli strati subverticali più resistenti all’erosione marina. Geologicamente rappresenta la parte sommitale del Miocene ed è costituito da una fitta alternanza di strati arenacei e marnoso-calcarei spessi circa 14 metri (Fig. 2a e 2b).

Fig. 2a– L’orizzonte del Trave

scoglio del trave

Fig. 2b– L’orizzonte del Trave

Lo “Scoglio del Trave” rappresenta un raro esempio di molo naturale; sulla parte iniziale è presente una piccola costruzione in muratura che veniva adoperata dai pescatori, il Casotto Fattorini, oggi in totale stato di degrado. Questo geosito non è noto solo per il suo fascino ma anche per la sua valenza ambientale. Infatti alla presenza del molo naturale si deve l’esistenza della spiaggia di Mezzavalle i cui sedimenti, trasportati dalle correnti parallele alla riva da sud verso nord, si fermano nella baia a ridosso dello scoglio. L’intera scarpata che borda la spiaggia di Mezzavalle è soggetta a frequenti fenomeni franosi che possono creare situazioni di rischio per chi transita per motivi balneari o escursionistici.

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